Irei tratar deste lugar mágico durante vários posts deste blog. Morei lá quando pequeno e o pouco que me lembro me traz saudade, e me pergunto o quanto as pessoas que lá moraram por mais tempo, as vezes uma vida toda não devam sentir. Mas irei iniciar meu relato de história e saudade em um lugar pouco convencional: o cemitério da fazenda.
Procurei durante muito tempo dados sobre este cemitério. Sei que muitas famílias migraram seus sepultados para o então novo cemitério da cidade de Guatapará, mas muita gente ficou sepultada lá. Na verdade minha pesquisa foi motivada por um sonho estranho, onde um senhor velho e de olhos azuis me entregava um livro e me pedia para não esquecer as pessoas que lá estavam.
Loucura ou não, descobri através dos registros de Arquidiocese de Ribeirão Preto coisas muito interessantes sobre tal lugar:
O primeiro registro claro de sepultamento no local corresponde a 07/10/1894 - Uma italiana de 34 anos, chamada Barbara Maria Bertoglio, nascida em Grontardo, Cremona. Seu marido se chamava Lanzoni Pedro.
O segundo registro, ocorrido em 08/11/1894 foi de uma pessoa de minha familia: Augusta Polito, de 16 meses, filha de Giovanni Polito e Angela Polito. Ela era sobrinha de meu bisavô, e esse registro me leva a crer que meu bisavô deve ter morado na Fazenda Guatapará quando Jovem. Conversando com um primo distante de Guaxupé, Antonio Polito, descobri que eles viriam a ter outra filha com este mesmo nome, Augusta. O registro de óbito da Arquidiocese de Ribeirão Preto segue abaixo:
Posteriormente, em 19/02/1895 um triste sepultamento apontado de forma retroativa: O primeiro sepultado de facto foi de uma família italiana, quase em sequencia, vitimados pela febre: Emma Thomazi em 20/02/1889 com 3 anos, em seguida Carlota Thomazi em 12/03/1889 com 11 anos e o pai dessas crianças: Constante Thomazi, com 52 anos, nascido em Levico, Trento, sepultado em 12/08/1891. A mãe das crianças, Pulcheria Tomazi não aparece nos registros de óbito até ao menos 1910, ficando difícil estabelecer se faleceu lá também.
A Fazenda foi destruída por anos de má administração, versus a ganância do açúcar mas seu cemitério permanece lá, parecendo uma floresta, aliás, em meio uma floresta de eucaliptos. As fotos que seguem foram tiradas por mim neste lugar sagrado e abandonado. E com muitos de nossos antepassados lá, sepultados e esquecidos:
Posso parlare che La “Fazenda Guatatapará” (in Portoghese,
Fazenda sono simile a Fattoria) fu la culla dalla mia famiglia. In tempi
diversi,
sia la mia famiglia paterna, come
la famiglia di mia madre ha vissuto in questo luogo, che è stato l'inizio nel
1865 fino al suo termine nel 1980,
un vero paradiso per imigranti Italiani in maggioranza, ma anche Portoghesi,
Austriachi, Tedeschi, Spagnoli e infine Giapponese. Secondo alcuni ricercatori,
in alcuni momenti del passato ad avere una
popolazione molto irregolare: 65 brasiliani e il
1610 gli immigrati europei. In´altri momento un maggior
numero ancora di più: "Ha vissuto e lavorato nella
fattoria una popolazione di 2.074 persone di cui 1.662
di nazionalità italiana, 110 brasiliani e 302 di
altre nazionalità.
343 famiglie vivevano lì.
[1]”
Vado parlare di questo meraviglioso luogo in diversi
post. Ho vissuto piccolo nella fazenda, e quando sembro di questo tempo ho
molta nostalgia, i penso come la gente viveva più
tempo che me, a volte per tutta la vita non
dovrebbe sentirsi.
Ma vorrei iniziare la mia
storia con la storia e nostalgia in un luogo non
convenzionale: il cimitero.
Ho ricercato durante molto tempo dati su questo cimitero.
Ho conosciuto che molte famiglie ho cambiato le
sue sepolte al nuovo cimitero dalla città di Guatapará, ma
molte persone sono state sepolte lì. In
realtà la mia ricerca è stata motivata da uno
strano sogno, dove un vecchio signore con gli occhi azzurri e mi
porse un libro e mi ha chiesto di non
dimenticare le persone che erano lì.
Follia o
no, ho scoperto che tra i record dell'arcidiocesi di Ribeirão Preto cose molto interessanti di questo luogo:
Il primo
record chiaro di sepoltura corrisponde al giorno
07/10/1894. Una Italiana di 34 anni, che si chiamava Barbara Maria Bertoglio, nata
a Grontardo, Cremona. Su marito si chiamava Lanzoni Pedro (Pietro).
Il
secondo record fu di una persona dalla mia famiglia: Augusta Polito, di mesi
16, figlia di Giovanni Polito i Angela Polito. Era nipote di mio bisnonno,
e che il record mi porta a credere
che mio nonno deve aver vissuto nela Fazenda Guatapará da quando giovane.
Dopo,
nel 19/02/1895 una sepoltura triste nominato con effetto retroattivo: In verità, primo sepoltamento de facto fu di una famiglia italiana, quasi in sequenza, vittima di febbre: Emma Thomazi nel 20/02/1889 con
3 anni, dopo Carlota Thomazi nel 12/03/1899 di 11 anni e il padre di questi
bambini: Constante Thomazi, di 52 anni, nato a Levico, Trento, sepolto nel
12/08/1891. La madre di questi bambini, Pulcheria Thomazi non è ricordata nei
registri di morte almeno fino al
1910, il che rende difficile stabilire se è morta lì.
La Fazenda Guatapará fu distrutta da anni di cattiva gestione, verso
all'avidità senza fine di lo zucchero, ma il suo cimitero
rimane, sembra un bosco, in mezzo a una
foresta di eucalipti. Le
foto che seguono sono state scattate da me in questo luogo sacro e abbandonato. E con molti dei nostri antenati lì,
sepolti e dimenticati.
Referências
era muito linda mas que pena que acabaram com tudo menos com as memorias que seram eternas
ResponderExcluir